2) Il dato è nullo anche se si guarda alle dinamiche di genere, con un leggerissimo aumento (+3mila) di occupate femmine e un altrettanto leggero calo (-4mila) di maschi. Su base annua le femmine guidano la crescita occupazionale (+99mila) doppiando ampiamente i maschi (+41mila). pic.twitter.com/SV7NKWg2kB
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) September 30, 2019
4) Il tasso di occupazione è al 59,2%, il più alto di sempre (pari con giugno 2019). Ma anche qui attenzione: c'è un calo della forza lavoro di 90mila (tra inattivi e pensionati) unità sul mese e quindi il tasso si alza. #Istat pic.twitter.com/9FJgNKNwuY
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) September 30, 2019
6) Se prendiamo solo i lavoratori dipendenti ad agosto c'è stata una crescita di 32mila unità (27mila permanenti e 5mila a termine). Su base annua la crescita degli occupati permanenti è importante (+190mila) e c'è un calo di 30mila occupati a termine. #Istat pic.twitter.com/VZjY3q0Ra2
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8) Il tasso di disoccupazione giovanile scende al 27,1% ma anche in questo caso aumenta il tasso di inattività e, inoltre, diminuisce anche dello 0,4% il tasso di occupazione. Per cui complessivamente un dato per niente positivo. #Istat pic.twitter.com/MvPt4ubwns
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10) In sintesi: dati negativi mascherati, all'apparenza, da dati positivi. Crescono gli inattivi, sia in generale che nella fascia giovanile, e questo causa la diminuzione dei disoccupati. Segno di un mercato fermo e di crescita dello scoraggiamento. #Istat
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) September 30, 2019