2) I 2mila occupati in meno sono il risultato di 8mila occupati uomini in meno e 6mila donne in più. Su base annua prima virata in negativo (-22mila) della componente maschile dopo anni in positivo. Crescono invece femmine con +78mila. pic.twitter.com/EOm3nHJmJf
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) June 4, 2019
4) Aumenta lievemente (+5mila) il numero degli occupati e il tasso di disoccupazione si ferma al 10.2%, al terzo posto in Europa dopo Spagna e Grecia. Aumentano anche gli inattivi di 6mila unità (tasso stabile al 34,4%). pic.twitter.com/uCG6AdQjeq
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) June 4, 2019
6) Crescono sia gli occupati a termine (+11mila) che quelli permanenti (+11mila). Su base annua crescono di 50mila i lavoratori a termine e di 42mila quelli permanenti, con un rallentamento dei tassi di crescita dei lavoratori temporanei. pic.twitter.com/6xOfz6fbaU
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8) Cala anche il tasso di occupazione dei giovani tra i 25 e 34 anni dello 0,5%. Mentre aumenta (molto poco) quello degli over 35 (0,1%). In un mese piatto quindi c’è stata una redistribuzione di lavoro tra coorti anagrafiche a danno dei più giovani. pic.twitter.com/dtSZmw7mub
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10) In sintesi: mese piatto che nasconde un calo dell’occupazione giovanile, un rallentamento su base annua dell’occupazione a termine e soprattutto un calo annuo degli occupati maschi. Il mercato del #lavoro italiano non se la passa bene.
— Francesco Seghezzi (@francescoseghez) June 4, 2019