Più dialogo tra sistemi formativi e imprese per ridurre il mismatch di competenze: la ricerca “Mestieri e Competenze” di Assolombarda e ADAPT

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Bollettino ADAPT 24 ottobre 2022, n. 36
 
Il periodo storico che stiamo vivendo si sta caratterizzando per una conclamata “emergenza competenze”. È un fenomeno che si compone sia di una dimensione quantitativa, sia di una dimensione qualitativa. L’ultima rilevazione Excelsior, relativa al mese di ottobre 2022, conferma infatti la difficoltà di reperimento di figure professionali idonee da parte delle imprese, che riguarda il 45,5% delle assunzioni programmate, in aumento di 9 punti percentuali rispetto a ottobre 2021. In Italia, inoltre, sono ancora troppo pochi i profili STEM (science, technology, engineering, mathematics) rispetto ai fabbisogni delle aziende, come rilevato da una recente indagine della Fondazione Deloitte condotta su diversi paesi europei.
 
Lo scenario sopra descritto impatta negativamente sulle prospettive di crescita delle aziende, soprattutto sulla capacità di innovazione e di adozione di quelle tecnologie abilitanti, necessarie a sostenere la transizione green e digitale a cui tende la strategia di sviluppo europea. La disponibilità di risorse umane qualificate rappresenta infatti un fattore competitivo fondamentale, in un’economia basata sulla conoscenza e in uno scenario globale caratterizzato da rapidi cambiamenti, elevata complessità e interconnessioni sempre più frequenti. L’investimento sul capitale umano è dunque altrettanto strategico quanto quello in ambito tecnologico e in ricerca e sviluppo.
 
Consapevole di tali criticità, Assolombarda intende supportare le imprese nel migliorare i processi di inserimento lavorativo dei giovani in uscita dai percorsi di formazione e, nel contempo, nel facilitare il dialogo con le istituzioni formative. Lo studio condotto con il supporto metodologico della Fondazione Adapt vuole pertanto offrire indicazioni concrete alle aziende per orientarsi tra i vari segmenti che compongono l’offerta formativa del nostro Paese.
 
Un sistema educativo che, soprattutto nell’ultimo decennio, ha visto affiancarsi ai più consolidati percorsi di istruzione secondaria (licei, istituti tecnici e istituti professionali) e universitari nuove offerte formative: da un lato, i corsi triennali e quadriennali di formazione professionale, gestiti dalle regioni; dall’altro, gli Istituti Tecnologici Superiori, quale segmento alternativo all’università nell’ambito della formazione terziaria. Si tratta di percorsi che arricchiscono il nostro sistema educativo andando a comporre una vera e propria filiera tecnica professionalizzante, tanto importante per il tessuto manifatturiero del Paese, ma ancora poco conosciuta, in primis dalle imprese. E sui quali, proprio il PNRR, dedica specifiche misure di riforma e di finanziamento per renderli ancora più coerenti con l’evoluzione e le esigenze del tessuto produttivo.
 
Le innovazioni del sistema educativo sopra descritte generano indubbiamente maggiore complessità di comprensione delle caratteristiche dei profili in uscita, ma nello stesso tempo offrono più opportunità alle imprese per individuare le risorse con le competenze più adeguate allo specifico fabbisogno di ciascuna. E per collaborare con le rispettive istituzioni formative, così da progettare percorsi di studio in linea con le competenze richieste dalle organizzazioni, anche grazie a una più ampia articolazione di modelli di partnership didattiche.
 
Grazie al confronto diretto con le aziende e con le istituzioni formative, lo studio presenta dunque una panoramica esaustiva sull’offerta formativa secondaria e terziaria, sul profilo “tipo” in uscita da ciascun percorso e sugli strumenti per costruire collaborazioni tra imprese e strutture formative, comprensiva di alcune indicazioni di policy per un sistema dell’Education che possa stare al passo con le sfide competitive dei nostri territori e del nostro Paese.
 
Monica Poggio
Vice Presidente Assolombarda
Università, Ricerca e Capitale Umano

@MonPogg

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