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Bollettino ADAPT speciale ADAPT 25 febbraio 2021, n. 1
Nel rinnovo del CCNL metalmeccanici, seppur in maniera laterale rispetto alle tematiche centrali sviluppate dalle parti, vengono portate avanti alcune novità con riferimento alla previdenza complementare e all’assistenza sanitaria integrativa, la cui disciplina è contenuta nella sezione IV, Titolo IV del CCNL.
Previdenza complementare
Sul piano della previdenza complementare, occorre considerare il fondo di riferimento di settore, Cometa, istituito nel 1997 dalle parti sociali del settore, e valorizzato nel tempo dalla contrattazione collettiva con specifiche previsioni in merito.
Sul punto, un deciso investimento delle parti sociali del settore era arrivato con il rinnovo del 2016, con il quale, al fine di incentivare le adesioni al fondo, a decorrere dal 1° giugno 2017, è stato stabilito che ogni azienda versi un contributo pari al 2% dei minimi contrattuali, nel caso in cui il lavoratore destini al fondo una contribuzione mensile almeno pari all’1,2%, mediante trattenuta mensile in busta paga. Per gli stessi lavoratori, l’azienda è tenuta a versare al fondo il TFR maturato nell’anno secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti.
Con il rinnovo del 2021, lo schema rimane il medesimo, ma viene prevista una specifica incentivazione per favorire l’iscrizione dei lavoratori sotto i 35 anni di età anagrafica. Con riferimento a questi ultimi, infatti, è previsto che, a decorrere dal 1° giugno 2022, per i lavoratori di nuova adesione e con età inferiore ai 35 anni compiuti la contribuzione a carico del datore di lavoro sarà pari al 2,2% dei minimi contrattuali.
In questo modo, viene confermato l’impegno a favorire le iscrizioni dei lavoratori, che nel 2019 si attestavano a 411963, con un importante contributo da parte del datore di lavoro che si affianca al versamento da parte dei lavoratori e una particolare attenzione ai lavoratori più giovani.
La contribuzione al fondo Cometa sarà quindi organizzata secondo le seguenti modalità.
| Fino al 1° giugno 2022 | |
| Contribuzione aziendale | 2% dei minimi contrattuali |
| Contribuzione lavoratore | 1,2% dei minimi contrattuali |
| A partire dal 1° giugno 2022 | |
| Contribuzione aziendale | 2,2% dei minimi contrattuali per i lavoratori under35 di nuova adesione
2% dei minimi contrattuali per la restante platea di lavoratori |
| Contribuzione lavoratore | 1,2% dei minimi contrattuali |
Assistenza sanitaria integrativa
Anche in merito all’assistenza sanitaria integrativa le principali novità sono giunte con il rinnovo del 2016, che a decorrere dal 1° ottobre 2017 ha esteso l’iscrizione a Mètasalute, il fondo di assistenza sanitaria di settore, a tutti i lavoratori in forza nella medesima data, fatta salva la facoltà di questi ultimi di esercitare espressa rinuncia scritta. A partire dalla stessa data è stato prevista una contribuzione pari a 156 euro annui (suddivisi in 12 quote mensili da 13 euro l’una) a totale carico delle aziende per ogni lavoratore, comprensiva delle coperture per i familiari fiscalmente a carico. Si tratta quindi di un fondo contrattuale ad adesione obbligatoria, considerando però la possibilità di rinuncia scritta del lavoratore. e fatte salve le forme di assistenza sanitaria integrativa aziendali presenti in azienda, frutto di accordi collettivi o di regolamento interno, per i quali le aziende dovranno in ogni caso garantire un contributo minimo di 156 euro per ogni lavoratore.
Questo impianto viene totalmente confermato dal rinnovo del 2021, con l’importante aggiunta dell’estensione della possibilità di iscriversi anche ai lavoratori che abbiano cessato l’attività lavorativa, a condizione che abbiano maturato due anni di anzianità di iscrizione al fondo in maniera continuativa all’atto di andare in pensione. L’importo sarà a totale carico del pensionato ed il cda di Mètasalute viene delegato a stabilire le modalità del versamento del contributo e le prestazioni da erogare, tenendo conto delle indicazioni fornite dalle parti istitutive.
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