Reddito di cittadinanza. Sussidio ricco. Ma poco peso a famiglie e figli

Le scale di equivalenza adottate privilegiano i singoli e gli adulti rispetto a famiglie e minori. I nodi degli stranieri a rischio discriminazione e delle risorse che potrebbero non bastare.

 

Grandi pregi ma anche alcuni difetti. Il progetto di Reddito di cittadinanza che si sta finalmente profilando con la bozza di decreto legge in circolazione presenta tre aspetti assai positivi assieme ad altrettante criticità.
Il primo aspetto positivo riguarda la scelta di separare i percorsi tra quanti sono caduti in povertà solo per la mancanza di un’occupazione e coloro i quali, invece, vivono situazioni più complesse o non possono, per età o condizione psico-fisica, lavorare. I primi faranno riferimento ai Centri per l’impiego (Cpi) per la formazione e (si spera) l’avviamento al lavoro attraverso il “Patto per il lavoro”. I secondi, invece, dopo una prima valutazione dei Cpi saranno presi in carico dai servizi sociali dei Comuni e degli altri enti territoriali, per stipulare un “Patto per l’inclusione sociale”. È la giusta presa d’atto che la povertà è spesso multidimensionale e che sarebbe stato un grave errore cancellare quella rete di intervento sociale appena messa a punto con l’avvio del Reddito di inserimento…

 

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