Martedì 15 novembre si è tenuto presso la Cisl Confederale il previsto incontro in ricordo di Pietro Merli Brandini cui hanno partecipato, il Segretario Confederale G. Petteni, il Presidente della Fondazione Pastore Prof. A. Carera e gli amici di più lunga data che hanno condiviso con Lui anni di esperienza culturale e lavorativa. Un intellettuale poliedrico, Merli Brandini, che non si è sottratto alla militanza sindacale, quale segretario confederale, dosando l’arte del compromesso con la solidità dei principi.
Una concezione forte del Sindacato, autonomo, fondato sulla libera associazione dei lavoratori che trova, soprattutto nell’ordinamento contrattuale, la titolarità per esercitare una tutela dei lavoratori nelle aziende e nel mercato del lavoro. La sua vasta esperienza internazionale (T.U.A.C., Trilateral, Ces) è stata da Lui messa a profitto per orientare una riflessione culturale sul ruolo del Sindacato nelle scelte orientate alla crescita ed alla redistribuzione del reddito. Un Sindacato dentro una concezione dello Stato in cui democrazia politica e democrazia economica interagiscono a reciproco sostegno.
Attento osservatore dell’evoluzione alimentata dalla globalizzazione e dalla finanza internazionale, non ha mancato di segnalare le nuove condizioni di sfavore del lavoro e dell’associazionismo sindacale. Persistente la sua insistenza perché il Sindacato, a livello nazionale ed internazionale, recuperasse la sua sovranità, nei campi di competenza propria, attraverso un rafforzamento delle strutture di rappresentanza ed un adeguamento delle strategie di tutela dei lavoratori. Un percorso difficile in un momento in cui una trasversale crisi istituzionale ha reso inefficienti le cerniere sulla cui base mediare gli interessi di parte con quelli generali del Paese.
Da qui il richiamo di Merli Brandini perchè il Sindacato allarghi la sua vocazione utilitaristica a vantaggio dei lavoratori, con la capacità di produrre risorse etiche e morali su cui ricostruire un più esteso solidarismo.
Merli Brandini ha lasciato l’eredità di una vita generosa per gli altri e parca per sé stesso. Un nome da aggiungere nell’elenco di quanti, nel passato e nel presente, credono ancora che un ideale valga più di un vantaggio.
Giuseppe Bianchi
Presidente ISRIL