Riforma pensioni 2016. Le idee da “archiviare” con il Governo Renzi

Travolto da una straripante maggioranza contraria alla riforma Boschi, il Governo Renzi ha gettato la spugna per ko tecnico. L’elettorato lo ha sfiduciato nonostante l’onerosa politica delle mance con le quali il premier/segretario ha cercato di guadagnare consenso. L’ultimo di questi atti è stato quello di “ordinare” al ministro Madia di chiudere i contratti dei dipendenti pubblici.

Ma le misure più discutibili (vere e proprie risorse “gettate dall’elicottero”) riguardano le modifiche del sistema pensionistico, in attuazione di quanto definito con le organizzazioni sindacali, con le

aggiunte intervenute durante la lettura della Camera.

Il disegno di legge di bilancio è ora al Senato, in attesa che si sbrogli la crisi aperta dalle dimissioni dell’esecutivo. La Camera Alta, con ogni probabilità, festeggerà la propria resurrezione varando la

manovra per come l’ha ricevuta da Montecitorio. È difficile pensare che – in questi frangenti convulsi – vi sia la possibilità di rimettere in discussione le disposizioni in materia di previdenza, nonostante che siano visibili le mine vaganti di cui sono disseminate. Del problema si è occupato – preciso e puntuale come sempre – l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) richiamando, con un breve dossier dello scorso 2 dicembre, l’attenzione su di un aspetto critico decisivo: si sono aperti troppi percorsi per il pensionamento anticipato, spesso anche creando delle vere e proprie sovrapposizioni tra le diverse uscite di sicurezza, fornendo così ai pensionandi la possibilità di optare per soluzione più conveniente.

Dopo le modifiche apportate dalla Camera dei deputati, il disegno di legge di bilancio per il 2017 contiene – fa notare l’Upb – ben sei misure per favorire l’accesso al pensionamento con requisiti ridotti rispetto a quelli fissati dalla riforma Fornero del 2011: 1) l’Ape sociale; 2) l’anticipo per i lavoratori precoci; 3) l’anticipo per i lavoratori con periodi di carriere in attività usuranti; 4) l’ottava

salvaguardia per gli esodati; 5) l’ampliamento (seppur limitato) di Opzione donna; 6) il rifinanziamento per gli anni 2017-2021 dei pensionamenti di vecchiaia anticipata per i giornalisti dipendenti da aziende in ristrutturazione/riorganizzazione…

 

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