Regioni in ordine sparso sull’impiego dei fondi della Garanzia giovani, il programma che porta in dote all’Italia 1,5 miliardi per favorire l’occupazione giovanile nel biennio 2034-2015. Tra le nove misure possibili c’è chi punta quasi tutto su accoglienza e formazione e chi invece scommette sui tirocini. Altre Regioni prediligono i bonus per l’assunzione e altre ancora il servizio civile. In generale, però, il filo rosso che unisce le regioni, tranne rare eccezioni, è la decisione di destinare pochi fondi all’apprendistato. In base ai progetti trasmessi dai Governatori al ministero del Lavoro per dare attuazione alla Garanzia giovani, emerge che, tra le nove misure previste (si vedano lasche da e l’infografica a lato), sono la formazione e gli stage i due interventi più premiati con 300 milioni di euro ciascuno. Sul bonus assunzione pioveranno circa 190 milioni e sulle azioni di accompagnamento (che comprendono lo scouting delle opportunità territoriali, la definizione del percorso di inserimento e il tutoraggio) poco più di 200. All’apprendistato, invece, andranno le briciole (i14% del totale di 1,4 miliardi in dote all’Italia per il 204-2015, cui si sommano i 100 milioni trattenuti dall’amministrazione centrale per azioni di recupero e orientamento degli abbandoni scolastici), come anticipato dal dossier online sulla Garanzia giovani disponibile sul sito www.ilsole24ore.com.
Le ragioni? Innanzitutto la decisione presa al tavolo tra ministero del Lavoro e Regioni di escludere dai fondi della Garanzia giovani l’apprendistato professionalizzante, «perché lo strumento precisano dal dicastero di via Veneto già beneficia di sconti contributivi, come le altre due forme di apprendistato, che però presentano costi maggiori per la formazione. L’obiettivo è compensare questi costi». In più, alla luce delle statistiche attuali sull’apprendistato (che, se si esclude quello professionalizzante, coinvolge poche migliaia di giovani), le Regioni hanno deciso di puntare la dote della Garanzia giovani su altre misure.
È il caso della Campania, dove quasi un quarto dei 191,6 milioni da spendere sul biennio 2014-15, andrà ai servizi di accoglienza. «L’obiettivo è migliorare l’organizzazione dei servizi spiega l’assessore al lavoro, Severino Nappi mettendo a sistema centri per l’impiego, operatori privati accreditati, scuole, università, sportelli giovani, per migliorare il funzionamento del mercato del lavoro e colmare il gap di competenze». Un obiettivo ambizioso, anche perché gli iscritti al programma aumentano di settimana in settimana: al 12 giugno risultavano registrati 82.713 giovani in tutta Italia (uno su cinque residente in Campania).
Le Regioni, comunque, si muovono in ordine sparso. Il Veneto, per esempio, non destinerà risorse all’apprendistato, né alla promozione del servizio civile e in minima parte all’accoglienza. Punterà invece un terzo dei fondi sulla formazione: per l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, «dovrà essere una formazione basata su esperienze di lavoro in azienda. Con la Garanzia giovani sosterremo ulteriormente i corsi di formazione professionale da frequentare dopo la scuola media, che in Veneto hanno dato finora ottimi risultati per l’accoglienza È la prima informazione ai partecipanti sulle opportunità offerte dalla Garanzia giovani Formazione Interventi mirati all’inserimento lavorativo o alreinserimento nella formazione dei 15-l8enni senza qualifiche Accompagnamento Orientamento tra le opportunità del territorio, con tutoraggio nell’avvio del lavoro Apprendistato Agevolato l’apprendistato di primo e terzo livello Tirocini Incentivati i tirocini a nche fuori regione, con un sostegno alle i m prese ospitanti Servizio civile È promosso come esperienza nel sociale e per sviluppare competenze trasversali Autoimpiego Sostegno delle start u p e post-sta rt u p e fondo di garanzia per l’accesso al credito Mobilità professionale Promozione della mobilità professionale in Italia e all’estero Bonus per assunzioni Alle im prese che creera n no occupazione peri giovani iscritti al programma sarà dato un aiuto economico cupazione dei giovani».
La Sicilia, che destina il 23% dei fondi all’accoglienza, potenzia anche la formazione (con i131% delle risorse), mentre il Lazio crede soprattutto su bonus assunzione e accompagnamento. «Prevediamo il coinvolgimento delle agenzie private dice l’assessore al lavoro, Lucia Valente -, soprattutto per quello che riguarda l’accompagnamento attivo all’impiego. Le agenzie devono accreditarsi e il bonus sarà corrisposto totalmente solo quando il contratto di lavoro o di apprendistato sarà firmato dal giovane».
Un “federalismo” che rischia di complicare la vita di giovani e imprese, anche perché non è facile orientarsi tra le numerose delibere regionali con regole spesso diverse per accedere alle varie misure. «Sul bonus assunzione, che sarà gestito dall’Inps precisano dal ministero del Lavoro uscirà a giorni un decreto che fisserà le regole operative, uguali per tutti. Anche per la promozione del servizio civile si sta mettendo a punto un provvedimento che richiede, però, tempi più lunghi».
In generale, poi, da via Veneto assicurano un monitoraggio costante delle spese: «Ogni intervento andrà rendicontato e in caso di incongruenze o sbilanciamento nella ripartizione dei fondi tra le nove misure ci sarà un confronto tra l’amministrazione centrale e la Regione interessata per riequilibrare la divisione delle risorse». Le Regioni, in ogni caso, possono spostare finoo al 20% dei fondi da una misura all’altra senza chiedere il nulla osta ministeriale.