Rosa Maria Benevento (IlSussidiario.net, 20 dicembre 2021)
La pandemia ha dato una spinta importante allo smart work nella Pa. Oggi, più che leggi e dotazioni tecniche, serve recuperare lo scopo del lavoro pubblico
La L. 81/2017 aveva delineato i contorni del lavoro agile (o smart work) come “una” modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi. Lo scopo: aiutare il lavoratore a conciliare i tempi di vita e di lavoro, aiutandolo a incrementare la sua produttività. Le PA avrebbero dovuto adottare obiettivi annuali per sperimentare forme di lavoro agile, ma, nella stragrande maggioranza dei casi, l’attuazione della Direttiva n. 3/2017 della Funzione Pubblica che aveva fornito gli indirizzi, è rimasta accantonata “fra le cose da fare”…
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