Egregio Titolare,
il capo di stato maggiore dell’esercito al tempo della prima guerra mondiale, Luigi Cadorna, viene dipinto, forse in maniera un po’ caricaturale, come alacre produttore di circolari, insieme con gli altri vertici militari. La guerra, si narra, si pensava si sarebbe vinta a forza di assalti sanguinosi e, soprattutto, ampie, forbite e dettagliate “circolari”.
Diciamo che l’Impero austro-ungarico riuscì egregiamente a scansare gli assalti e bombardamenti di circolari, e se perse la guerra fu perché l’esercito italiano combatté con le armi vere e con l’organizzazione concreta.
Tuttavia, la tentazione a scrivere la “circolare” in Italia non la si perde mai, in nessuna circostanza e, soprattutto, in situazioni d’emergenza come quella attuale legata al coronavirus…
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