Francesco Filippucci (lavoce.info, 10 novembre 2021)
Garanzia giovani e reddito di cittadinanza stentano a essere efficaci nel migliorare le prospettive occupazionali dei giovani in Italia. La Francia ha scelto un modello diverso dal nostro. Può essere d’esempio per ridisegnare le due misure.
Garanzia giovani e reddito di cittadinanza: buone intenzioni, risultati dubbi
Garanzia giovani e reddito di cittadinanza rappresentano capitoli ambigui nelle politiche sociali e per il lavoro in Italia. Sulla prima misura, le intenzioni erano da far brillare gli occhi: promuovere l’occupazione giovanile, supplire alla farraginosità della transizione scuola-lavoro nel nostro paese, evitare che i più svantaggiati finiscano in una trappola di disoccupazione e precarietà. Finanziata dall’Europa (e rifinanziata da Next Generation EU), il piano europeo lasciò agli stati la possibilità di definire la propria versione del programma. Complice il fallimento del referendum 2016, che ha lasciato problematicamente alle regioni le competenze in materia di politiche attive, la Garanzia giovani italiana è rimasta uno “spezzatino” con misure diverse in varie regioni. Come è andata? Ancora oggi non lo sappiamo con certezza, ma gli indizi disponibili non sono incoraggianti. Nel 2016 si aprì un dibattito su queste pagine, con pochi dati disponibili. Oggi, si può trovare una valutazione controfattuale nell’ultimo capitolo di questo rapporto del 2019 e in questo recente articolo…
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