Il contratto integrativo Ikea del 28 ottobre 2015 è stato siglato al termine di un periodo di forti tensioni nelle relazioni sindacali, innescate dalla disdetta del precedente integrativo del 2011 da parte della direzione aziendale. Esso disciplina, nel capitolo inerente all’organizzazione del lavoro, un innovativo sistema di gestione degli orari di lavoro, definito con l’acronimo T.I.M.E. – Trovare insieme il miglior equilibrio. Nelle delicate fasi di negoziazione del rinnovo, tale strumento organizzativo è stato difeso con tenacia dalla Società, in quanto ritenuto in grado di assicurare un’adeguata flessibilità oraria in correlazione al fabbisogno di lavoro nel singolo negozio per determinati periodi dell’anno.
Il sistema si propone di allineare le presenze nello store alla previsione dei flussi di vendita in un determinato periodo di programmazione (a titolo meramente esemplificativo, otto settimane). In particolare, un tool globale di Ikea effettua la previsione dei flussi di vendita nel periodo e determina conseguentemente il fabbisogno di lavoro: una volta generati tali dati, si procede automaticamente alla creazione dei turni necessari per rispondere alle esigenze di presidio. La peculiarità del sistema consiste nella possibilità, offerta a ciascun dipendente, di scegliere in via autonoma, nel periodo di programmazione, i turni in cui preferisce lavorare, che sono generati automaticamente da un sistema informatico. Ciò deve avvenire nel rispetto di talune imprescindibili “Regole Comuni”, specificamente menzionate nell’accordo in analisi.
Le regole comuni consentono di individuare, in caso di sovrapposizione tra più scelte, i turni alternativi, in modo tale che, in caso di conflitto, siano sostituiti automaticamente dal sistema. Ciascun partecipante al sistema T.I.M.E. è informato del fatto che la sua scelta, in via preliminare, deve rispettare le norme di legge e di contratto in materia di orario di lavoro (ad esempio, riposo settimanale, riposo giornaliero, lavoro notturno, ecc). Inoltre, ogni singolo aderente al sistema (la partecipazione è volontaria e avviene su adesione individuale con accettazione delle Regole Comuni) dovrà optare, in relazione al reparto di appartenenza, per un numero minimo di turni in chiusura, e anche per una turnazione minima nelle giornate di sabato e di domenica. Ogni lavoratore, infine, è tenuto a distribuire tutte le proprie ore contrattuali medie settimanali, al netto delle ferie e delle assenza pianificate e/o pianificabili. Il funzionamento del meccanismo è garantito dalla individuazione di gruppi di priorità che, a rotazione nei diversi periodi di programmazione, hanno la priorità sui partecipanti ai gruppi non prioritari nel vedersi accettati i turni selezionati in caso di sovrapposizione.
Un altro elemento di rilievo è rappresentato dal fatto che i turni definitivi, così come risultanti dalla piattaforma T.I.M.E., realizzano una variazione temporanea dell’orario di lavoro concordato nel contratto individuale, sebbene si tratti di una modifica limitata al singolo periodo di programmazione.
Tale sistema di gestione dell’orario di lavoro su determinati periodi non viene attivato se il numero di partecipanti risulta inferiore ad una quantità minima individuata a livello di singolo store: è da tenere in considerazione infatti che, una volta aderito, ciascun partecipante può revocare la propria adesione a T.I.M.E. entro 4 mesi prima dell’inizio del successivo anno.
Il tutto è attuato in via sperimentale, dal momento che Ikea si riserva la possibilità di sospendere T.I.M.E. per motivi di organizzazione o comunque legati ad un’eventuale inefficienza complessiva. In ogni caso,trascorsi dodici mesi dalla sua introduzione, le parti si incontreranno per una valutazione congiunta dei risultati del progetto, con l’espressa finalità di perfezionare i contenuti delle Regole Comuni e di misurare l’efficacia e l’efficienza del sistema adottato.
L’accordo rende evidentemente protagonisti i dipendenti nella scelta degli orari e ottimizza la gestione dei turni sia per l’azienda che per il personale coinvolto. Il sistema, oltre a contraddistinguersi per un elevato grado di esigibilità aziendale, consente anche un’equa distribuzione dei turni di lavoro al sabato e alla domenica, evitando forme di dualismo derivanti dal rischio che gli orari comunemente più “scomodi” vengano scaricati sulle fasce più deboli di dipendenti, quali giovani o nuovi assunti, questi ultimi già interessati, nel conteso dell’accordo, da interventi volti a ridurre il costo del lavoro nell’ottica di rendere sostenibile il modello produttivo Ikea.
Scuola di dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro
ADAPT, Università degli Studi di Bergamo
@robe_arci