Informarsi per capire
Il dipendente si obbliga alla messa a disposizione del datore delle proprie energie, nei modi e nei tempi stabiliti dal contratto. Pertanto, il mancato raggiungimento del risultato prefissato non costituisce di per sé inadempimento
L’impresa cessionaria è vincolata al rispetto dell’accordo di prossimità stipulato dall’impresa cedente se nel verbale di conciliazione stipulato con il lavoratore nell’ambito di un trasferimento d’azienda ne viene dato atto
I verbali di conciliazione negoziati nelle sedi di cui all’art. 2113, comma 4 cod. civ. richiedono la forma scritta ad substantiam
Anche il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza può incorrere in responsabilità penale qualora, non ottemperando ai suoi compiti, dia un contributo causale al verificarsi del fatto
Rassegna tematica della giurisprudenza della Corte di Cassazione – Annuale 2023
Raccolta mensile della giurisprudenza civile della Corte di Cassazione
Raccolta mensile delle ordinanze interlocutorie della Corte di Cassazione
Senza un piano formativo scritto, il contratto di apprendistato non può considerarsi valido; la mancanza di tale documento comporta la nullità del contratto
I quattro indici dello sfruttamento lavorativo indicati dal terzo comma dell’art. 603 bis non esauriscono le possibilità di individuazione dello stesso
Il diritto di sciopero dei lavoratori dell’appaltatore può dirsi legittimo quando non arreca danno a capacità produttiva aziendale, bensì solo un eventuale nocumento alla produzione
La rinuncia del datore di lavoro al periodo di preavviso, a fronte delle dimissioni del lavoratore, non fa sorgere il diritto di quest’ultimo al conseguimento dell’indennità sostitutiva, attesa la natura obbligatoria del preavviso
Nell’ambito di una selezione interna del personale per il passaggio a una fascia retributiva superiore, costituisce una ipotesi di discriminazione (anche di genere) la minore valutazione dell’anzianità del personale part time
Rassegna della giurisprudenza della Corte costituzionale (gennaio-febbraio 2024)
Condotte datoriali vessatorie: i giudici di legittimità assottigliano il confine tra mobbing e straining
Marta Migliorino
La formazione del lavoratore su uno specifico rischio non sostituisce l’obbligo di trattarne specificatamente nel documento di valutazione rischi
Le condotte costituenti reato possono costituire licenziamento per giusta causa, sebbene realizzate prima dell’instaurarsi del rapporto di lavoro, solo se incompatibili con il vincolo fiduciario che lo caratterizza
L’automatismo tra riduzione dell’orario di lavoro e riduzione dell’anzianità di servizio da valutare ai fini delle progressioni economiche può risultare discriminatorio nei confronti del lavoratore a tempo parziale
Rassegna mensile della giurisprudenza civile della Corte di Cassazione
È responsabile il datore che, anche colposamente, non evita un ambiente di lavoro stressogeno. L’ambito di applicazione ex art. 2087 cc è più ampio della specifica, e più grave, fattispecie del mobbing
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