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Bollettino ADAPT 4 maggio 2020, n. 18
La progressiva ripresa delle attività lavorative fa sorgere interrogativi sulla gestione del trasporto pubblico e del pendolarismo. Parliamo di circa 30 milioni di persone che si spostano ogni giorno per raggiungere il luogo di studio o di lavoro (fonte ISTAT). Di particolare importanza, in questa prospettiva, è il documento tecnico dell’INAIL (in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità) contenente una Ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive in relazione al trasporto pubblico collettivo terrestre nell’ottica della ripresa del pendolarismo.
Tra i settori di maggior rilievo, in termini di numero di lavoratori coinvolti nella mobilità ogni giorno, vengono evidenziati quello dell’informazione e comunicazione, del trasporto e magazzinaggio, delle attività ricreative, artistiche e sportive, delle attività manifatturiere e della amministrazione pubblica. Seguono il commercio all’ingrosso e al dettaglio e le attività scientifiche, tecniche e professionali. Dai dati riportati emerge che solo i tre principali settori (manifatturiero, costruzioni, commercio) mobilitano complessivamente circa 700.000 lavoratori potenziali utenti di mezzi pubblici di trasporto collettivo (da ridurre di circa un 20% grazie alle tutele previste per i cd. lavoratori vulnerabili). Tuttavia, come emerge dal documento tecnico, nei dati riportati non è possibile stimare l’impatto di una ulteriore variabile, di difficile quantificazione, derivante dalla mobilitazione di terzi a seguito della apertura delle attività commerciali, soprattutto nelle grandi aree metropolitane, che potrebbe sovrapporsi con i flussi della mobilità lavorativa.
Richiamando il Protocollo di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID-19 nel settore del trasporto e della logistica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 20 marzo 2020 (aggiornato al 27 aprile 2020), vengono proposte alcune misure organizzative e preventive. Tra le misure di sistema viene sottolineata la necessità di ridurre i picchi di utilizzo del trasporto pubblico collettivo, con particolare riferimento alle aree metropolitane ad alta urbanizzazione, al fine di cambiare il concetto di ora di punta nella mobilità cittadina, anche attraverso l’intervento strategico di modulazione delle finestre di inizio e fine dell’attività lavorativa (per evitare fenomeni di aggregazione) nonché il prolungamento degli orari di apertura degli esercizi commerciali. Si suggeriscono inoltre forme alternative di mobilità sostenibile (e-bike e bike sharing) ricorrendo anche a forme di mobility management, tramite tecnologie di ultima generazione.
Tra le misure di gestione del servizio ferroviario vengono poi individuate misure di igienizzazione, disinfezione (quotidiana) e sanificazione (periodica) per gli spazi comuni delle stazioni e dei treni e l’istallazione di dispenser per la pulizia delle mani (anche in prossimità di pulsantiere, come nel caso delle biglietterie automatiche), misure organizzative (tramite criteri di prenotazione dei posti atti a garantire il distanziamento sociale, controlli della temperatura ai gate, porte e percorsi di ingresso e uscita separati e sospensione dei servizi di ristorazione a bordo dei treni) e misure di prevenzione e protezione (tramite l’utilizzo di mascherine chirurgiche e guanti per gli addetti in stazione e a bordo dei treni nonché in caso di più conducenti).
Per quanto riguarda invece la gestione del trasporto locale vengono individuate misure ad hoc per autobus urbani ed extraurbani e tram (in cui viene preferito l’acquisto di biglietti elettronici e l’inibizione, ove possibile, della porta anteriore per meglio tutelare il conducente) e metro (prevedendo altresì differenziazione delle porte per la salita e la discesa e disciplinando l’uso dei posti a sedere anche tramite apposita segnaletica, garantendo inoltre adeguata informazione e formazione del personale addetto).
Essenziale è, infine, il richiamo alla responsabilità individuale dei singoli utenti dei servizi di trasporto pubblico, in quanto fondamentale al fine di garantire il distanziamento sociale, le misure igieniche, nonché per prevenire comportamenti che possano aumentare il rischio di contagio. A tal proposito, viene riportata una proposta di decalogo per gli utenti del traporto pubblico terrestre, invitando gli utenti ad utilizzare i mezzi di trasporto pubblico collettivo in casi necessari, rispettando le regole previste nelle stazioni e a bordo dei treni (segnaletica, comunicazioni, pulizia mani) e indossando mascherina – anche di stoffa – per coprire correttamente il naso e la bocca.
Scuola di dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro
Università degli Studi di Bergamo