La piaga numero uno del Paese resta quella della quantità e qualità dei posti di lavoro. Cercando disperatamente la pietra filosofale per risolvere il problema ci innamoriamo periodicamente di uno strumento. Abbiamo furiosamente dibattuto fino a poco tempo fa sul valore salvifico dei contratti (voucher, articolo 18, Jobs Act) che sicuramente contano, ma non sono tutto.
Oggi torna al centro dell’attenzione il tema delle politiche attive e dei centri per l’impiego, ovvero quelle strutture coordinate dalle Regioni che favoriscono sul territorio l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e attuano iniziative e interventi di, appunto, politica attiva. Per capirne potenzialità e limiti, la letteratura economica ci ricorda che la mancanza di lavoro può dipendere essenzialmente da quattro fattori. Il primo è l’asimmetria informativa che, se superata, ci consente di risolvere tutti quei casi in cui il posto che l’aspirante lavoratore cerca esiste, ma non si hanno le informazioni necessarie per trovarlo…
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