La Rivista italiana di diritto del lavoro era nata nel 1982 dalle ceneri della Rivista di diritto del lavoro, collassata per la brusca defezione della maggioranza dei membri del comitato scientifico, a seguito di una recensione dal contenuto molto controverso. Senonché il nuovo direttore, Aldo Cessari, morì poco più di due anni dopo; l’Editore Giuffré propose dunque di assumere la direzione della rivista a Giuseppe Pera, allora ordinario di diritto del lavoro alla Sapienza di Pisa. Il quale, pur con qualche preoccupazione per gli aspetti pratici di questo gravoso incarico, accettò la proposta.
Era l’epoca in cui spuntavano i primi sistemi di videoscrittura; ma non li usava ancora quasi nessuno. Men che meno Giuseppe Pera, il quale non usava neppure la macchina per scrivere elettrica: usava ancora, e avrebbe continuato a usare per il resto della vita, una gloriosa Olivetti Lettera 22. Internet e la posta elettronica erano comunque di là da venire; tutto doveva essere battuto a macchina su carta e spedito per posta. Poiché l’Editore stava a Milano, era bene che la redazione restasse in questa città. Il neo-direttore pensò dunque che potessi essere io, milanese, a occuparmene…
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