Welfare per i professionisti? Finalmente qualcosa si muove

Il 17 aprile è stata sottoscritta da Confprofessioni, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs l’intesa di accordo avente ad oggetto il rinnovo triennale del contratto collettivo degli addetti degli studi professionali. Lo stesso decorrerà dal primo aprile e perderà efficacia, salvo rinnovo, il 31 marzo 2018. All’incirca un milione e mezzo di lavoratori tra dipendenti, collaboratori e professionisti saranno interessati dalle disposizioni in esso contenute.

 

Come è facilmente intuibile dalle premesse, la novità di maggior rilievo rispetto al passato è l’interesse dimostrato dalle parti sociali nei confronti delle difficoltà in cui versano molti professionisti. La principale conseguenza di questa presa di coscienza è l’introduzione di dinamiche di welfare anche a favore dei collaboratori e, per l’appunto, dei professionisti. Tralasciando gli ulteriori aspetti dell’intesa – telelavoro, aumento salariale, congedo parentale a ore, contrattazione decentrata e incentivi alle assunzioni – si vuole in questa sede concentrare l’attenzione su quest’ultimo elemento, che potrebbe aprire una nuova e inesplorata stagione per il settore.

 

Ad organizzare e farsi carico di queste politiche di welfare “esteso” sarà l’Ente Bilaterale Nazionale di settore (E.BI.PRO.). Nella parte seconda dell’intesa i soggetti firmatari dispongono che E.BI.PRO., attraverso una gestione autonoma e separata, porrà in essere attività a favore dei professionisti, datori di lavoro e non. Saranno dunque destinatari anche i professionisti e i collaboratori e non solo i dipendenti ai quali si applica il contratto collettivo “tradizionale”. Il Welfare integrativo per liberi professionisti, avrà ad oggetto forme di assistenza sanitaria integrativa.

 

Il fondo rivolto a questa attività, gestito da E.BI.PRO., sarà finanziato attraverso i contributi versati dai “datori di lavoro”. Nello specifico, come descritto da un allegato all’intesa, la somma destinata a finanziare l’assistenza integrativa per i liberi professionisti datori di lavoro ammonterà a 3 euro per mensilità mentre E.BI.PRO. avrà a disposizione ulteriori 4 euro al mese per svolgere le restanti attività. Conseguentemente, ogni datore di lavoro dovrà versare la somma complessiva di 7 euro al mese all’Ente Bilaterale.

E.BI.PRO. sarà anche incaricato di svolgere ulteriori attività e fornire nuovi servizi ai lavoratori, dipendenti e non, operanti nelle Attività Professionali. Nello specifico l’Ente si impegna a: sviluppare specifiche iniziative per l’inserimento giovanile (borse di studio e di dottorato); promuovere attività a favore delle pari opportunità; porre in essere attività di qualificazione e riqualificazione a favore dei professionisti; sviluppare e diffondere forme integrative nel campo della previdenza e assistenza sanitaria; condurre iniziative aventi ad oggetto la salute e la sicurezza sul lavoro; proporre e porre in essere iniziative finalizzate al sostegno temporaneo e al reinserimento nel mondo del lavoro dei professionisti; gestire e coordinare iniziative di assistenza a favore dei professionisti.

 

Le parti hanno espresso il proprio interesse anche per la formazione impegnandosi ad attuare politiche attive finalizzate a promuovere esperienze di alternanza scuola/lavoro, incoraggiare la propensione all’attività professionale, migliorare la preparazione dei professionisti anche sotto l’aspetto dell’innovazione e ottimizzare la produttività e la competitività degli studi professionali.

 

Merita un richiamo l’art. 31 dell’intesa inerente l’apprendistato per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche e per altre esperienze professionali, di grande interesse per i giovani praticanti. Tuttavia, il tema resta tutto da sviluppare: le parti si sono impegnate a specificare la disciplina dell’istituto in oggetto in un prossimo momento.

 

Da ultimo, va sottolineato l’impegno a promuovere il decentramento sia delle varie attività che l’intesa delega alla bilateralità di settore sia delle eventuali azioni di promozione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro e sostegno all’occupazione giovanile, tra le quali risalta Garanzia Giovani. Questa distribuzione di poteri e competenze su base regionale dovrebbe realizzarsi attraverso la costituzione di veri e propri “strumenti bilaterali” decentrati, enti bilaterali locali. In attesa della creazione di questi ultimi si prevede che vi siano appositi “sportelli”, articolazioni dell’ente bilaterale nazionale.

 

La strada intrapresa potrebbe essere quella giusta, l’estensione del welfare anche ai professionisti e il richiamo all’apprendistato sono ottimi segnali. Tuttavia, servono tempi e modalità certe al fine di conseguire un decentramento dell’Ente Bilaterale che sia efficiente, efficace e che comporti comportamenti virtuosi. È necessario affrontare al più presto la questione dell’apprendistato per i praticanti e specificare il contenuto del welfare richiamato. Sembra che finalmente qualcosa si muova anche per quanto riguarda la tutela dei professionisti in difficoltà. Non resta che sperare che le parti sociali riescano a portare avanti con successo l’accordo raggiunto.

 

 Dario Pandolfo

Scuola di dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro

ADAPT, Università degli Studi di Bergamo

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Welfare per i professionisti? Finalmente qualcosa si muove
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