Martedì scorso abbiamo messo a vostra disposizione la corposa analisi compiuta dai ricercatori e dai dottorandi di ADAPT del decreto legge n. 76/2013 approvato dal Governo, durante il Consiglio dei Ministri del 26 giugno.
Già in quelloccasione avevamo sottolineato come il problema cardine del c.d. Pacchetto Lavoro fosse la mancanza di una visione e di un progetto chiaro che coordinassero le diverse misure adottate allinterno di un sistema del mercato del lavoro coerente. Il procedere a comparti stagni proprio del decreto legge n. 76/2013, infatti, provoca incertezza normativa e confusione tra gli operatori.
Una simile osservazione, se è possibile, vale ancora di più per il lavoro pubblico sul quale lEsecutivo ha mostrato un atteggiamento di crescente ambiguità. In una delle tante versioni non definitive del c.d. Pacchetto Lavoro, ben 15 commi dellarticolo 10 del provvedimento erano dedicati alla riforma della Pubblica Amministrazione. Questi, però, sono spariti dal testo finale approdato in Gazzetta Ufficiale. È stato lo stesso Ministro DAlia a confermare via twitter che per il comparto pubblico il Governo intende approvare un provvedimento ad hoc dopo un confronto con organizzazioni sindacali, Regioni ed enti locali che inizierà in questo mese di luglio.
Esattamente come un anno fa con la legge n. 92/2012, la riforma del pubblico impiego viene così rimandata a data destinarsi. A dire il vero, questi tempi supplementari concessi alla Pubblica Amministrazione non sono di per sé una cosa negativa, a patto, però, che servano a dar vita ad un ripensamento profondo del comparto e del suo esser a servizio esclusivo della Nazione.
Purtroppo le anticipazioni contenute nelle bozze del c.d. Pacchetto Lavoro e nelle affermazioni del Ministro non lasciano ben sperare. Dopo la stagione della riforma Brunetta (2008-2009), quella del contenimento dei costi e della Spending Review (2010-2012) sembra aprirsi la strada verso un periodo di stabilizzazione del personale precario. Il lavoro pubblico si ritroverebbe, in questo modo, al punto di partenza di un eterno ritorno delluguale che ciclicamente si ripresenta.
Il volume Proposte per un lavoro non burocratico che oggi presentiamo cerca di spezzare un simile circolo vizioso che caratterizza la Pubblica Amministrazione. Si tratta di una Literature Review, frutto di tre anni di ricerca allinterno della Scuola internazionale di dottorato in formazione della persona e mercato del lavoro promossa da ADAPT e dal CQIA presso lUniversità di Bergamo. Il lettore troverà qui una serie di indicazioni bibliografiche che una dopo laltra danno vita a uno sguardo nuovo, personalistico e non burocratico del servizio pubblico.
Lambizione è che queste proposte servano ad alimentare una progettualità in grado di superare gli steccati del passato che non permettono alla Pubblica Amministrazione un vero rilancio.
U. Buratti, Proposte per un lavoro pubblico non burocratico, ADAPT University Press, vol. 11/2013